La Cineteca di Caino: Il marito (1. Nanni Loy e Gianni Puccini. Regia. Nanni Loy, Gianni Puccini. Soggetto: Alberto Sordi, Rodolfo Sonego. Sceneggiatura: Alberto Sordi, Rodolfo Sonego, Nanni Loy, Gianni Puccini, Ettore Scola, Ruggero Maccari. Fotografia: Roberto Gerardi. Montaggio: Gabriele Varriale. Musiche: Carlo Innocenzi. Scenografia: Flavio Mogherini. Produzione: Felice Zappulla per Fortunia Film (Roma), Chmartin (Madrid). Interpreti: Alberto Sordi, Aurora Bautista, Luigi Tosi, Alberto De Amicis, Carlo Ninchi, Marcello Giorda, Pino Patti, Rosita Pisano, Mario Passante, Ciccio Barbi. Interni: Incir - De Paolis. Colore: Bianco e Nero.
Prodotto Italia/Spagna. Il marito . Alberto si lancia con un socio nel boom edile improvvisandosi costruttore, ma non dispone di capitali e l’impresa affonda nei debiti. Alberto ed Elena si sposano, fanno debiti e firmano cambiali per andare a vivere in una casa con terrazza che si affaccia sulla campagna, ma la suocera vuole trasformare la terrazza in camera, per usarla come stanza personale. Alberto vorrebbe andare alla partita, ma . Emblematica la morte del violino, sacrificato dal marito inviperito che non pu. 1958 Directed by Fernando Palacios, Nanni Loy. Il marito (1958) 30 gennaio 2014 ore 14:48 (2 anni, 8 mesi fa) L'abitazione dove vive Alberto (Sordi) neosposo Nanni Loy. Alcune sequenze ricordano la commedia balneare, con la vista nostalgica della spiaggia di Ostia fine anni Cinquanta, i primi costumi in due pezzi e gli uomini al mare con gli occhi sgranati. Tra l’altro pare che molte sequenze del film siano state girate a Madrid invece che a Roma, per volont. Si narra che Angelo Rizzoli abbia rifiutato il copione di Sordi e Sonego e che non abbia voluto produrlo con la Cineriz. La pellicola racconta la vita in provincia (Viterbo), le malelingue che non consentono a una ragazza di vivere storie d’amore, le preoccupazioni di un imprenditore improvvisato, la famiglia che diventa una prigione fatta di obblighi e convenzioni. Dipendo dai commendatori, dai deputati. La frase contrasta con quella di un personaggio successivo (Il marchese del Grillo): “Io so’ io e voi non siete un cazzo”. Ma sono epoche e situazioni diverse. In questo film Sordi . Ricordiamo il motivetto vagamente razzista, ma di gran moda, canticchiato da Sordi: “Bongo bongo bongo stare bene solo in Congo non mi muovo no no./ Bingo bongo bengo molte scuse ma non vengo, io rimango qui.”. La canzoncina significa il rifiuto di una vita tradizionale, la voglia di ribellione alle convenzioni, rappresenta un anelito di libert. Il piccolo imprenditore Alberto Mariani (Alberto.Alla fine il marito si adegua alla situazione - come la maggior parte degli italiani - accetta un posto fisso da novantamila lire al mese come rappresentante di dolciumi. Gianluigi Rondi (Il Tempo, 6 marzo 1. Tiene in piedi la farsa Alberto Sordi, pi. Inutile chiedergli di essere pi. Paolo Mereghetti (due stelle e mezzo): “Uno dei primi film capaci di usare in maniera coerente le qualit. E dal punto di vista antropologico, l’irrimediabile vitellonismo del protagonista e il suo rifiuto di una vita familiare tradizionale anticipano i primi sintomi di trasformazione della famiglia italiana, che diventeranno evidenti con il boom”. Morando Morandini (tre stelle di pubblico/ due e mezzo di critica): “Non vale Parola di ladro che segn. Al loro attivo, oltre alla scaltrezza espositiva, c’. Uno spaccato tragicomico di un periodo storico, un piccolo capolavoro di comicit. Per vedere alcune sequenze.
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December 2016
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